Il 29 settembre di 𝟒𝟓 𝐚𝐧𝐧𝐢 fa’ Maria Rosaria Lopez e Donatella Colasanti vennero rapite e torturate in una villa al Circeo da tre ragazzi della “Roma bene”: Izzo, Ghira e Guido.
Maria Rosaria morì quella notte mentre a Donatella, sopravvissuta alla strage, toccò lottare per ottenere verità e giustizia, vivendo quasi come un fantasma gli anni successivi.
I𝐥 𝐦𝐚𝐬𝐬𝐚𝐜𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐢𝐫𝐜𝐞𝐨 lasciò un segno indelebile nel nostro Paese perché tracciò un cambiamento culturale in tema di violenza di genere sia per le donne che la subivano che per i loro aguzzini.
I movimenti delle donne, per la prima volta, si costituirono parte civile nel processo dimostrando che la violenza non è qualcosa di privato, ma riguarda la collettività.
Un messaggio portato avanti da Donatella fino alla fine dei suoi giorni e ribadito dalla volontà espressa prima di morire di destinare la casa dove ha vissuto a centro antiviolenza.