Udi Ravenna si stringe nel cordoglio per la dolorosa scomparsa di Lidia Menapace: partigiana, femminista e da sempre voce libera.
“Non ci lascia, se n’è andata seguendo la sua strada come sempre, a noi resta molto, per la fortuna di averla avuta vicina.
Parafrasando quello che lei ha scritto per la morte di sua madre ricordo che Lidia non è mai stata una madre simbolica o una madre badessa e nemmeno una grande madre.” (Rosangela Pesenti)
Lidia è stata per tutta la vita una ragazza partigiana, una compagna ironica e acuta, una femminista senza quarti di nobiltà, una delle intelligenze politiche più brillanti di questo paese, un’attivista pacifista instancabile, una maestra straordinaria.
Una lottatrice, come diceva, ripudiando insieme alla guerra ogni metafora bellica, compresa quella di combattente, anche se lei lo era stata davvero, senza armi ma capace di portare il tritolo al caldo contro la pelle per non farlo esplodere nella guerra di liberazione dal nazifascismo.
Come direbbe lei: ho fatto la mia parte, ora tocca a voi.
Ora tocca a noi.
Credeva nella politica, nella partecipazione e nella pace.
Disse: “La lotta è ancora lunga” perché “quello che abbiamo ottenuto è ancora recente e fatica a durare”.
Se ne va una voce sempre libera, punto di riferimento della lotta per le donne, per i diritti di tutte e tutti, per la pace.