Lo show che ha messo in scena Beppe Grillo per difendere il proprio figlio indagato per stupro è quanto di peggio potesse fare un personaggio pubblico e un politico sul tema della lotta alla violenza maschile contro le donne.
Con il suo video scomposto, Beppe Grillo ha dimostrato totale disprezzo della legge, screditando pubblicamente le indagini degli inquirenti seppur non ancora concluse; totale disprezzo della sensibilità della ragazza che ha denunciato lo stupro, mettendola sotto processo e condannandola inevitabilmente ad un’esposizione mediatica che lei non aveva mai cercato; totale disprezzo di tutto ciò che attiene al fenomeno della violenza maschile sulle donne, argomento su cui ormai la società tutta, ma soprattutto la classe politica dovrebbe essere sensibilizzata.
Con questo video si rafforza il fenomeno di ri-vittimizzazione secondaria che le donne che denunciano violenza sono costrette a subire ingiustamente ogni giorno, in ogni sede. Ma la gravità di questo gesto deriva anche e soprattutto dalla posizione di potere ed influenza di cui il politico gode e che evidentemente usa per tali aberranti scopi.
Grave anche la risonanza mediatica che ha avuto il monologo, risonanza che ha determinato anch’essa l’espandersi dell’eco di condanna nei confronti di una ragazza per il solo fatto di aver denunciato di aver subito una violenza.
Noi, che giornalmente lottiamo in difesa delle donne vittime di violenza, che abbiamo denunciato la Turchia e la Polonia per il loro disprezzo della convenzione di Istanbul e che abbiamo richiesto l’intervento immediato delle istituzioni nazionali ed internazionali a tutela delle donne turche e polacche, ci rifiutiamo di accettare che nelle nostre istituzioni, nella nostra politica, un’azione grave come quella a cui abbiamo avuto la sfortuna di assistere possa essere tollerata.
Nel contempo, esprimiamo vicinanza alla ragazza e alla sua famiglia, per le sofferenze che hanno dovuto patire per essere stati indebitamente coinvolti in questo spettacolo poco dignitoso.