Sono passati 75 anni da primo congresso nazionale dell’UDI, congresso costitutivo, che si svolse a Firenze dal 20 al 23 ottobre del 1945.
Confluirono in quella sede e in quella data le delegate di 78 Province in rappresentanza di 400.000 iscritte, soprattutto delle regioni del centro nord dove più forte era stata la forza e la presenza dei Gruppi di difesa delle donne e …nacque ufficialmente la nostra Associazione.
Un’ associazione innovativa che voleva riunire donne di tutti gli strati sociali e di tutte le fedi politiche democratiche, per affermare il pieno diritto di cittadinanza di tutte, nell’Italia da ricostruire.
Oggi ricordiamo quella data e quei numeri straordinari, ricordiamo le relazioni, gli interventi, il dibattito sui grandi temi della “questione femminile”, a partire dal pubblico riconoscimento del Presidente del Consiglio Ferruccio Parri, già Responsabile del CLNAI, che la Resistenza non sarebbe stata possibile senza il grande contributo delle donne, fondamentali nella ricostruzione di un’Italia democratica. Nella nostra sede nazionale dove il nostro ricchissimo Archivio riceve riconoscimenti anche internazionali, e viene usato per pubblicazioni, per documentari, per ricerche, tutto questo è documentato e noi vogliamo continuare verso il futuro ricordando da dove veniamo e quanto è stato fatto grazie a tante donne.
Nel ricordare i 75 anni del nostro congresso fondativo rivendichiamo la necessità di ottenere dalle istituzioni tutte i giusti riconoscimenti che ci permetteranno di andare avanti, pur nelle difficoltà del momento, mai così gravi da allora. L’UDI non ha mai cessato di lottare per il lavoro, per i servizi, per l’intoccabilità del corpo delle donne senza consenso, per il 50E50 OVUNQUE SI DECIDE, per una piena cittadinanza delle donne in un paese ancora maschilista e sessista, che molti vorrebbero ricondurre al patriarcato da cui abbiamo contribuito a farlo uscire e profondamente intriso ancora di discriminazioni e violenza contro le donne. Ma proprio in questo stesso paese sono anche evidenti i risultati ottenuti da decenni di lotte nostre e del movimento delle donne; lotte condotte nella consapevolezza personale e collettiva di tante.
Dalle ricorrenze e memorie della nostra lunga storia, dagli Archivi, dalle carte di allora arrivano nuovi stimoli per continuare a fare oggi, nelle dure difficoltà del presente, quello che già allora abbiamo incominciato a fare: improntare con la vita e la libertà delle donne la pratica della democrazia, come sostanza di convivenza civile per tutti e di un mondo più giusto.